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Repubblica è il primo quotidiano online in Italia

Repubblica è il primo quotidiano di informazione online in Italia. Le rilevazioni del mese di gennaio 2021 Audiweb (società nata nel 2003 per raccogliere e pubblicare i dati di audience di internet, compresi i contenuti editoriali online) certificano che, con i suoi 3 milioni e 705 mila utenti unici nel giorno medio (26 milioni 385 mila nel mese), Repubblica conferma il suo primato ventennale nell’informazione digitale che la colloca davanti a tutti i suoi diretti concorrenti. Un dato che si apprezza ancora di più se tradotto in percentuale rispetto all’audience generale di chi si informa quotidianamente online. Quei 3 milioni e 705 mila utenti significano infatti che 2,3 italiani su 10 (il 23%), ogni giorno, scelgono la qualità dei contenuti di Repubblica, del suo giornalismo e la sua continua ricerca di innovazione nei formati e nel linguaggio multimediale come strumento per orientarsi nella complessità.

 

Il dato di Repubblica è per altro un primato nel primato. Perché le stesse rilevazioni Audiweb per il mese di gennaio segnalano come il complesso dei siti delle testate e delle radio Gedi, editore di Repubblica, pesi, con i suoi 30 milioni 370 mila utenti digitali nel mese, per il 68 per cento dell’audience generale su Internet. Con una capacità, dunque, di raggiungere con i suoi contenuti 7 italiani su 10.

 

Nella loro oggettività, questi dati premiano e consolidano non solo il fondamentale rapporto tra Repubblica e i suoi lettori (un giornale è innanzitutto i suoi lettori), ma dimostrano l’efficacia della scelta strategica e della conseguente accelerazione impressa negli ultimi dodici mesi verso una matura dimensione digitale. E, ancora, dimostrano come alla formula “digital first” la redazione di Repubblica continui a saper dare, prima e meglio di chiunque altro, una declinazione capace di tenere insieme qualità e innovazione del suo giornalismo. Che è poi esattamente quanto inscritto nel dna del giornale dal giorno della sua fondazione. E di cui, anche qui, fa fede qualche numero.

 

Ogni giorno, in un ciclo continuo che copre le ventiquattro ore, la redazione centrale di Roma, gli uffici di corrispondenza, e le nove redazioni locali (Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo), i periodici e gli allegati, offrono ai lettori una produzione originale di 350 articoli, 70 video, 15 audioarticoli. Ogni settimana, sono 36 le newsletter con cui le firme del giornale offrono contenuti ai lettori, dall’Italia e dal mondo, e 20 i podcast, le rubriche e le produzioni originali multimediali. Mentre, dall’aprile dello scorso anno a oggi, sono stati 50 i “longform” con cui, ogni giovedì, il giornalismo di inchiesta ha raccontato e racconta, con la profondità della scrittura e la forza delle immagini e dei dati, ciò che il rumore di fondo del rullo quotidiano delle notizie nasconde o ignora.

 

Ogni giorno, insomma, notizie, analisi e commenti mettono insieme l’agenda italiana con quella globale e con l’iperlocal del giornalismo dalle città e dai loro quartieri, confermando la vocazione e la natura di un quotidiano compiutamente a diffusione nazionale, europeo nei suoi fondamentali e con una proiezione internazionale unica.

 

La dimensione digitale, che ha cambiato non solo le abitudini di lettura ma ridefinito il nostro ecosistema, ha impegnato il giornalismo di Repubblica e l’intero gruppo Gedi in una trasformazione necessaria a immaginare nuovi contenuti e nuove forme di fruizione. Che, soltanto per stare all’ultimo anno, ha visto la nascita di tre nuovi canali verticali digitali tematici Gedi – “Green&Blue”, “Salute”, “Modaebeauty” – cui presto se ne aggiungeranno altrettanti: gusto, tecnologia, motori. Ma trasformazione e innovazione dei contenuti ha significato anche un impegno e una scommessa su una nuova strategia di comunicazione sui canali social (Repubblica ha debuttato sulla piattaforma TikTok), concepita con forme di engagement più mature finalizzate non solo al traffico, ma anche alla costruzione di un legame che renda il lettore parte di una comunità. Così come ha significato un investimento sulle infrastrutture digitali di Repubblica e del gruppo Gedi.

 

Presto, i lettori di Repubblica potranno infatti usufruire di una nuova “app” che consentirà un’esperienza di lettura da smartphone e tablet più intuitiva, ricca, personalizzata e multimediale. Ed entro l’anno, o al più tardi entro i primi mesi del 2022, le testate del gruppo vedranno l’introduzione di una piattaforma CRM (Customer Relationship Management) molto evoluta, in linea con i migliori standard sperimentati al livello globale. Un ennesimo passaggio di epoca che consentirà, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, di trasformare l’interazione quotidiana tra Repubblica e i suoi lettori.

 

Naturalmente, c’è a monte di tutto questo il capitale umano di Repubblica, le sue giornaliste e giornalisti, i grafici, i tecnici informatici, i data analyst e in generale tutti coloro, nessuno escluso, che ogni giorno contribuiscono con il loro lavoro all’informazione che il giornale offre ai suoi lettori. Una comunità che – pure in un passaggio drammatico per l’intero Paese colpito dalla pandemia – ha saputo raccogliere una sfida decisiva, aprendosi a processi di formazione professionale interna e mettendo in discussione, trasformandole radicalmente, le proprie routine e i propri modelli organizzativi consolidati (le redazioni di Repubblica sono pienamente integrate e dunque responsabili sia per i flussi di contenuti destinati alla carta che per quelli destinati al digitale). Una comunità che ha potuto contare sul supporto cruciale di “Gedi Visual”, un laboratorio di innovazione e sperimentazione permanente dove antiche e nuove professionalità ogni giorno provano a spostare un po’ più in là, con nuovi linguaggi e formati, la frontiera del giornalismo nell’era digitale.

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